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Tuo figlio si definisce un “Trapper”? Ecco cosa significa.

Trapper-Trap
Picture of Nan Coosemans

Cari genitori, una delle cose fondamentali per andare d’accordo con i nostri adolescenti è sicuramente conoscere il loro mondo e tenersi aggiornati sulle tendenze in modo tale da non cadere subito in polemiche, giudizi e critiche che sono ciò che i nostri figli più “detestano” ricevere da noi. 

Iniziamo con un argomento che interessa tutti gli adolescenti: il genere TRAP. 

Stile musicale diventato manifesto della nuova generazione e nuovo linguaggio di espressione degli adolescenti. 

Da cosa deriva il termine TRAP e cos’è la musica TRAP? 

Il termine TRAP deriva (lasciate da parte ogni commento negativo), dalla parola TRAP HOUSE utilizzata nello slang di Atlanta per indicare quelle case abbandonate dove si produceva e spacciava la droga.

Ma non iniziamo subito a farne un dramma, amare la musica TRAP non vuol dire essere automaticamente dei drogati o essere fan di una vita al limite della legalità (più avanti vi spiegherò il vero motivo per cui gli adolescenti amano questa musica). 

La musica TRAP nasce in America diversi anni fa è la musica che viene dal basso, prodotta dai Trapper in autonomia e diffusa sui principali canali social e motori di ricerca come Youtube. 

Rispetto al Rap, senza scendere troppo in tecnicismi, la musica TRAP è caratterizzata dall’utilizzo spinto di strumenti (Autotune, Roland TR-808, Virtual Instruments) che falsano il suono della voce e introducono effetti melodici artificiali che compongono la musica. Il punto focale della TRAP, infatti, non è affatto il talento, chiunque (anche voi vi garantisco) potrebbe registrare un pezzo TRAP e metterlo sul mercato senza essere dei cantanti. 

Ciò che conta nella TRAP sono però principalmente 3 elementi: il contenuto della canzone strettamente legato alla storia del cantante che l’ha scritta e il suo stile e modo di vestire (che ostenta brand di lusso e gioielli). 

Se volete capire quale sia la musica TRAP allora aprite Youtube e iniziate ad ascoltare SFERAEBBASTA (Ricchi per sempre), GHALI (Cara Italia), CAPOPLAZA

Ascoltate i testi, perché, questa musica è il messaggio chiaro, forte e spesso violento, di chi ha trascorso un’adolescenza fatta di rifiuti e razzismo.

I lati positivi della TRAP che potrebbero essere di ispirazione per i vostri figli 

La musica TRAP, come avevo iniziato a dire prima, non è una musica di protesta è più una musica di autoaffermazione. Si tratta letteralmente di “Cantare le proprie vittorie”, se vogliamo dirlo in termini più poetici. 

I cantanti TRAP sono ex adolescenti (o ancora adolescenti) che hanno spesso subito emarginazione sociale, bullismo, razzismo, problematiche familiari legate alle condizioni di precarietà e disagio culturale. 

Sono ragazzi per cui, alcuni sogni, come “studiare all’Università, diventare Dottori o imprenditori”, non erano nemmeno nella lista delle possibilità. 

Eppure loro NON si sono arresi, si sono dati da fare e, se i canali più popolari per arrivare al successo, per loro erano stati chiusi da sempre, questi ragazzi ne hanno trovato uno tutto loro: la Musica. 

In più, con grande scaltrezza, hanno utilizzato i nuovi mezzi di comunicazione gratuiti e alla portata di tutti Youtube e piattaforme social, con lo scopo di diffondere la propria musica e il proprio messaggio. 

La loro è proprio “popolarità” nel vero senso della parola, ossia che viene dal popolo che si è identificato e che li ha apprezzati e portati al successo. Non sono stati soggetti alle dinamiche di un mercato musicale già controllato dai potenti. 

Hanno deciso di costruire il loro spazio dove essere loro stessi a comandare. 

Spesso gli ambienti di periferia sono ambienti in cui non si ha niente eccetto una cosa molto bella che viene chiamata: “solidarietà” nel senso che tra di loro i ragazzi si aiutano ad emergere facendosi favori, mettendo a disposizione tempo e talenti per produrre brani musicali e diffonderli. 

Molto importante, infatti, nei brani TRAP e anche tra i cantanti stessi, il senso di “riconoscenza verso chi c’era quando non erano nessuno”.  Un sentimento molto bello che indica coerenza, umiltà e gratitudine vera.

I lati negativi del TRAP: quando il successo dà alla testa!

Purtroppo accanto alla scaltrezza e alla determinazione, molti Trapper hanno sfoggiato altre caratteristiche che sono tutt’altro che delle qualità: uso di droghe, uso di violenza verbale e fisica, oggettificazione della donna, messaggio non proprio sano rispetto all’utilizzo del denaro come strumento di superiorità rispetto ad altri. 

Su questi aspetti, si potrebbe sicuramente aprire un bel dibattito costruttivo con i propri figli. D’altronde anche i miti musicali di altre generazioni non erano sicuramente dei santi…anzi! 

Bisogna rendere partecipi i ragazzi del fatto che questa è la stessa storia di sempre, non tutti sono capaci di gestire il successo con virtù. Molti preferiscono i vizi e si potrebbe fare loro esempi di idoli musicali di successo e con la testa sulle spalle e idoli musicali di successo che però hanno poi buttato via tutto a causa delle droghe.

Sono sempre più frequenti gli arresti e i fermi per aggressioni e risse che avvengono tra gruppi di Trapper che sono vere e proprie faide tra crew. Purtroppo questo succede quando, gli stessi cantanti non sono forse riusciti a superare con successo sentimenti come “rabbia, frustrazione e sete di vendetta” derivanti da un passato duro.

Il genitore, nell’ascoltare questa musica magari provenire dall’I-phone del proprio figlio o figlia, non dovrebbe mai comunque giudicare ma solo guidare, accendere quelle luci su percorso dei propri figli che gli permettono di vedere TUTTO e di sviluppare quindi la propria coscienza e capacità di discernimento e giudizio.

Perché lo stile TRAP piace agli adolescenti a prescindere dalle proprie origini? 

La prima risposta che mi verrebbe da dare è la seguente: perché chi ce la fa nonostante tutto è sempre degno di STIMA e di RISPETTO

Ovviamente i Trapper non sono sempre dei buoni modelli e basta. Il riassunto dei loro video musicali è:  SOLDI, DONNE, MACCHINE, DROGHE …cosa vi ricorda? 

Sesso, droga e Rock ‘n Roll, giusto? Le generazioni ripetono sempre gli stessi schemi ma con linguaggi ed elementi diversi. 

A voi piace il Rock ‘n Roll?

Siete dei drogati di conseguenza? No. 

Ha influenzato tutta la vostra vita? Magari si solo per quel 20% che è diventato un cultore del genere e dello stile, ma magari no per l’80% di chi legge. 

L’adolescenza (e non solo questo) è un periodo della vita in cui ci si vuole sentire “fighi”, si vuole essere “IN” e non “OUT” e i Trapper sono bravissimi a creare questo senso di “SIAMO COOL” per cui se vuoi essere cool anche tu devi conoscere le nostre canzoni, vestirti come noi, ostentare le tue ferite e farne la tua forza.

Seguire una moda non indica una mancanza di personalità. 

Cari genitori preoccupatevi quando i ragazzi non esprimono ciò che a loro piace, quando dimostrano di non conoscersi, quando non si ribellano a niente. 

Non fatevi troppe paranoie se decidono per un po’ di indossare collane e cappelli fuxia pelosi… certo non sarà il massimo dell’eleganza ma quanto meno forse gli starà dando la carica per pensare “CE LA POSSO FARE ANCHE DA SOLO” …un messaggio che non è poi così male. 

Se i tuoi figli si definiscono Trapper, non vuole per forza dire che siano “drogati e criminali” ma che invece hanno empatizzato con questi cantanti, hanno provato magari disprezzo per razzismo ed emarginazione ed hanno invece sposato la filosofia del “self made man/woman”. 

La cosa importante è dare loro gli strumenti per capire che ci si può fare da soli pur senza ricorrere a droga o a violenza, che la musica sarà anche bella ma che la vita di questi cantanti non è stata affatto facile e non c’è niente da sorridere. 

I cantanti, sin da piccoli, magari hanno assistito a scene di violenza e povertà che loro stessi non augurerebbero ad altri. 

Ricordate ai vostri ragazzi che TRAP infatti significa anche trappola, una trappola mortale rappresentata dalla situazione di nascita che spesso li costringe a diventare criminali e spacciatori per poter sopravvivere. 




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Nan Coosemans

Fondatrice di Younite®, Family e Youth Coach, Autrice del libro “Quello che i ragazzi non dicono” ed. Sperling & Kupfer e mamma di 3 figli. Lavoro da oltre 20 anni nel mondo dello sviluppo personale. Ho fondato Younite® nel 2010 e Genitori in Azione nel 2016, la prima scuola online per genitori con adolescenti. Ho studiato vari anni in America, Olanda e Inghilterra integrando il lavoro sviluppato con con NLP, TLT, VT® e Family Therapist. Insieme alla squadra di Younite® ho lavorato con migliaia di ragazzi e famiglie in Olanda & Italia. Sono co-fondatrice dell'Accademia YADA, la prima scuola di formazione per diventare Family o Youth Coach in Italia

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