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Figlio spesso arrabbiato, 4 consigli per gestirlo

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Passo 1. Riconosci la rabbia

 

Quante cose possiamo riconoscere nei nostri figli già da piccoli! Impari a riconoscere la rabbia il prima possibile. Spesso non sono capricci ma, come accennato anche nel blog precedente, ci sono varie ragioni. Se riconosci la rabbia essa non rimane li. È importante anche che tuo figlio sappia che la riconosci. Ricordati anche che magari pensi che l’emozione sia la rabbia ma forse potrebbe essere qualcos’altro. Non dire “sai cosa provi” però mostra cosa pensi che lui provi e chiedigli se è vero.. 
A livello pratico puoi impostarlo così: “Come ti senti?”. Se non ti risponde. “Penso che tu sia……(arrabbiato). È vero?

Passo 2: Abbi rispetto per la rabbia di tuo figlio

  • Se tuo figlio dice di NON essere arrabbiato ma si vede molto bene che lo è, lascialo stare. Non è tuo compito dire a tuo figlio se lui è arrabbiato o meno. Facendo questo gli dai un’ “etichetta” (per esempio: tu sei arrabbiato) Faglielo scoprire da solo e permettigli di riuscire a riconoscere le diverse emozioni.
  • Quanto ci vuole prima che tu ammetta che sei arrabbiato per una cosa che è successa? Puoi essere vulnerabile a causa di quello che è successo o hai bisogno un po’ di tempo? Dai anche il tempo a tuo figlio di scoprirlo DA SOLO. Se tuo figlio non sa cosa è la rabbia, puoi spiegarglielo in un altro momento

Se tuo figlio ammette di essere arrabbiato allora è importante rispettarlo

  • Fallo sentire al sicuro e a suo agio e togli l’eventuale vergogna dando esempi di quando tu sei arrabbiato.

Passo 3: Insegna a tuo figlio a esprimere la rabbia

  1. Dagli spazio in modo che si possa esprimere:Continua a chiedere finché non lo capisci e dagli l’opportunità di trovare le parole giuste per esprimere la propria rabbia
  2. Mantieni i limiti/confini di rispetto:È importante non dire delle cose a tuo figlio per “ammorbidire” la situazione o diminuire la sua rabbia. Se lo fai lo dai un segnale che la rabbia è un mezzo per ottenere qualcosa e non vuoi comunicargli questo. Quindi tieni i limiti/confini di rispetto finché lui ha verbalizzato le sue azioni.
  3. Insegna a tuo figlio a esprimersi verbalmente.

Passo 4: Insegna a tuo figlio ad usare la rabbia in maniera costruttiva


Ci sono due tipi di emozioni: attiva e passiva. La rabbia è associata alle emozioni attive. È quindi un’emozione potente che, se usata costruttivamente, può essere molto utile. Stai accanto dunque a tuo figlio in modo tale che lui riesca a sfruttare la sua rabbia per fare cose costruttive

  1. Soluzione: Lascia che tuo figlio trovi una soluzione con cui si sente bene e che fa anche un bene anche per chi/che cosa sta intorno a lui. Se lui non riesce, procedi con i punti seguenti. (ps: Non dare soluzioni, pareri e non andare contro di lui)
  2. Fornire esempi: come può usare la rabbia in modo negativo e/o in modo costruttivo.
  3. Fagli capire che quando sta per fare ciò che l’altro gli ha fatto e che lo ha fatto soffrire, è proprio ciò che lui vuole? Quello che dai, ricevi: ne vale la pena? E facendo ciò risolve qualcosa, a parte vendicarsi?
  4. Limiti: rendilo consapevole dei propri limiti. Non ha alcun controllo su ciò che le persone fanno, ma è suo potere e responsabilità reagire in modo diverso e quindi cambiare con saggezza.

Ciò che è necessario che faccia un genitore:

  • Provare e mostrare compassione e comprensione
  • Acquisire e mantenere limiti chiari
  • Accettare la sua rabbia (e soprattutto prendere tuo figlio sul serio)
  • Ascoltare senza giudizio

Consiglio bonus:

  • Sii un buon esempio: Esprimi la tua rabbia di fronte a tuo figlio in modo coretto
  • Discuti con il tuo partner su come affrontare la rabbia e come potrebbe essere diverso o migliore ora, in modo che lui o lei sappia come affrontare tuo figlio allo stesso modo, in modo da creare sicurezza.
  • La rabbia di tuo figlio ha a che fare con te? Allora guarda se sei stata onesta con tuo figlio Se non fosse così, ammetti il tuo errore, e discuti con lui una soluzione per questo questo problema.
  • Entra nel suo modo di pensare tramite l’E-book gratuito “Nella mente del tuo adolescente”.

Quello che non fa male:
Dagli un punchingball per esprimere la sua rabbia (o se il bambino un piccolo cuscino e fatelo insieme). Può succedere che questa emozione sia temporaneamente temporaneamente assente quindi non può far male. Tuttavia, non si costruisce una soluzione costruttiva a lungo termine per la sua rabbia. È meglio quindi insegnargli a verbalizzare la propria rabbia. O magari trovare una via di mezzo per fare entrambe le cose.

Che cosa è invece controproducente?

  • Fornire soluzioni e consigli per lui prima che tutta la rabbia sia stata espressa
  • Dirgli che essere arrabbiato è un’emozione sbagliata e non voluta
  • Abusare del tuo potere
  • Urlargli indietro e/o usare la violenza fisica
  • Arrabbiarsi perché lui è arrabbiato e dargli la colpa
  • Ignorare la sua rabbia
  • Voler aver ragione, “Sì, ma tu hai fatto……

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