fbpx

Adolescenti e attacchi di panico: cosa sono, perchè arrivano e come fermarli

attacchi-di-panico-adolescenza
Picture of Florian Hiele

“Mi sono nati quando andavo a scuola, ero molto timida, mi vergognavo di andare a scuola e con l’unica amica che avevo e con cui parlavo ci avevo litigato e, per paura di rimanere sola, mi è venuta l’ansia e poi l’attacco di panico

Dopo sono andata dal dottore e mi sono spariti ma mi sono tornati 1 anno fa  quando dovevo fare il vaccino e da lì non sono più passati e non riesco più a controllarli. 

Mi vengono spesso quando capisco di rimanere sola e so che il problema è la solitudine. Poi quando sento che mi arrivano, inizio a sudare freddo e a parlare molto dicendo cose a caso, per paura di soffocare, faccio fatica a respirare e poi alla fine piango per sfogo”

M- 18 anni 

Ragazzi che lasciano la scuola, ragazzi che si isolano nelle loro stanze evitando la socialità, ragazzi che mangiano a dismisura o troppo poco non curando la propria salute, ragazzi che bevono, fumano o escono troppo spesso per sballarsi e dimenticare.

Ragazzi che non dormono la notte, ragazzi che rifiutano se stessi

La cosa che accomuna tutti questi ragazzi potrebbe essere l’aver vissuto un evento spiacevole che li abbia portati a sentire ansia e quindi ad allontanarsi, attraverso l’isolamento o lo sballo, dalla realtà che gli provoca quell’ansia. 

Tutto questo accade perché, nessuno, gli ha insegnato come si affronta un dispiacere e quali sono gli strumenti e gli atteggiamenti con cui ci si rialza da una delusione e/o da un dolore. 

Ansia e panico: cosa sono e perché arrivano in adolescenza?

L’attacco di panico è uno dei più diffusi tra i disturbi dell’ansia. 

Mentre l’ansia si manifesta come uno stato costante che accompagna la persona quotidianamente, l’attacco di panico è un episodio culminante in cui ci si sente psicologicamente e fisicamente invalidati da paura, angoscia, tremore, sensazione di soffocamento. 

Non è detto che l’ansia porti sempre ad un attacco di panico ma, se riscontriamo nei nostri figli un attacco di panico, dovremmo capire perché abbia avuto un’ansia così grande da arrivare a questa conseguenza. 

L’adolescenza è quel periodo in cui l’unico scopo dei ragazzi, seppur inconscio, è quello di separarsi dalle figure genitoriali e, attraverso il conflitto, arrivare ad affermare la propria identità e la propria autonomia. 

Questa battaglia è una delle più dure che si possa affrontare nella vita e condizionerà tutte quelle che arriveranno in seguito. 

In questa fase, i genitori perdono d’importanza e il gruppo di pari diventa il loro punto di riferimento più importante. 

L’ansia dei ragazzi potrebbe arrivare nel momento in cui arriva qualcosa li blocca nel delicato processo di affermazione di se stessi e separazione dai genitori.

Pensiamo ad esempio a queste 3 circostanze che potrebbero scatenare ansia:

  • Genitori che non comprendono a fondo il processo adolescenziale e che ostacolano il ragazzo nel processo di sviluppo della propria individualità ad esempio proibendogli di fare alcune cose, imponendogli il proprio modo di fare e sminuendo la loro capacità di autonomia 
  • Gruppo di pari che, invece di accogliere il ragazzo o la ragazza, lo rifiuta, abbandonandolo, prendendolo in giro e facendolo sentire solo e non degno delle loro attenzioni (pensiamo al bullismo o all’allontanamento repentino di un caro amico).

     

  • Eventi esterni traumatici come ad esempio una disgrazia, una situazione di emergenza grave, un lutto o qualsiasi altra cosa che possa essere troppo grande da gestire, troppo dolorosa e che quindi porti il ragazzo a credere di non potercela fare. Pensiamo alla pandemia.

Tutte queste circostanze portano ad una regressione nel processo di crescita del ragazzo che avrà quindi paura di proseguire con le sue gambe e cercherà di evitare di fare quelle tappe necessarie al suo sviluppo. 

Ogni volta che ci sarà una sfida da affrontare, quel ragazzo o quella ragazza,proveranno paura e quindi ansia che, forse, alla fine, sfocerà in un attacco di panico.

La società di oggi porta a provare ansia e panico più di quella di ieri

Ne abbiamo parlato tante volte, la sfida più grande per gli adolescenti di oggi è superare la paura del giudizio. 

In una società in cui vige la legge del “devi mostrare”, “devi postare”, “devi avere like”, “devi essere virale”, i ragazzi sentono una pressione ancora maggiore rispetto al passato. 

Se, anni fa, la paura derivava solo dall’ansia di prestazione scolastica e sportiva, adesso l’ansia deriva anche da una semplice foto fatta con gli amici: “Se non sono venuta bene? Lo sapranno tutti perché verrà postata!”; “Facciamoci un selfie ma non riprendermi questo lato della faccia che non mi piace” ; “Facciamo una foto a metà che questa parte del mio corpo non mi piace” 

I selfie, i filtri permettono di avere un controllo della propria immagine che diventa maniacale e che ostacola la spontaneità. 

Il fatto di “essere messi in piazza” genera nei ragazzi una fortissima ansia, che si acuisce con il fatto di doversi confrontare sui social con una serie di coetanei che sembrano perfetti!

Gli standard di questa falsa perfezione sono troppo alti e mettono i ragazzi in crisi perché sono continuamente costretti a confrontarsi con corpi e vite che sembrano un sogno, facendogli credere che “loro non potranno mai essere così o avere quella vita lì”. 

E’ importantissimo, per questo motivo, far capire ai ragazzi che non tutto (quasi niente) di quello che si vede sui social è vero

Quei corpi e quei volti e quelle vite sono tutte “filtrate”, la gente ha paura di mostrarsi com’è e i social sono lo strumento perfetto per nascondersi.

Detto questo la soluzione non è proibire i social ai ragazzi ma aiutarli a vedere ciò che non vedono e anche a selezionare le persone che seguono on line in base alla loro autenticità. 

Oltre ai social, un’altra sfida della società è il sovrabbondare di informazioni, spesso false, che vengono ripetute ossessivamente da radio, giornali, pagine web, creando ansia e, appunto, panico.

Non possiamo non pensare, all’ultimo episodio grave, ossia quello della Pandemia, così come dice la nostra M. ad inizio articolo, gli attacchi di panico sono tornati in occasione del vaccino. 

Come mai? Perché è stato fatto un terrorismo mediatico che li ha fatti sentire impotenti e deboli (come detto ad inzio articolo un evento traumatico esterno può generare senso di inadeguatezza nei ragazzi e portare, quindi, a provare ansia).

Abbiamo il dovere di tutelare i nostri giovani dal terrorismo mediatico,va insegnato ai ragazzi a distinguere tra le notizie vere e quelle false. 

Da evitare sono anche le ossessioni, se un genitore si fa ossessionare dalle paure, il figlio in casa assorbirà tutto e molto probabilmente tirerà tutto fuori attraverso attacchi di ansia e di panico. 

Cerchiamo, noi adulti, almeno in casa di alleggerire il clima ansioso esterno ad esempio diminuendo il numero di telegiornali e trasmissioni televisive viste al giorno, cercando di non dare troppo conto a notizie senza aver prima cercato la verità. 

Cosa si può fare per aiutare un adolescente a superare ansia e panico?

Agire nell’immediato.

Agire nell’immediato è più semplice che agire sulle cause scatenanti. Nell’immediato infatti basterà tranquillizzare i ragazzi e supportarli in questo processo. 

Non bisogna mai sminuire la loro paura ma anzi essere presenti, accoglierli e mai giudicarli. 

Gli attacchi di panico portano ad avere la paura del seguente attacco di panico e quindi questo comporta che i ragazzi evitino di stare da soli e chiedano di essere continuamente accompagnati. 

Questa situazione può essere pesante per la famiglia e per coloro che circondano il ragazzo o la ragazza, per tale motivo, sarà necessario lavorare sulle cause scatenanti per cercare di eliminare del tutto questo disagio. 

Una cosa molto utile da fare subito con i ragazzi è quella di spiegargli che l’attacco di panico va ascoltato e non cacciato via.  Il panico, altro non è che un disagio o una paura interna che stanno “gridando” per avere attenzione. 

Se il ragazzo o la ragazza non gli daranno attenzione, allora, loro grideranno più forte. Se invece diciamo ai ragazzi di accettare quei sentimenti interni, anche se sono brutti e paurosi, allora loro smetteranno di urlare e andranno via. 

Lavorare sulle cause scatenanti, 3 passi da seguire.

 
Passo numero 1: genitori ed educatori devono essere informati su cosa sia davvero l’adolescenza per evitare di ostacolare i ragazzi.

Per prima cosa, gli adulti dovrebbero informarsi sul percorso di crescita adolescenziale per non rischiare di ostacolarlo. Troppo spesso, infatti, riceviamo telefonate da genitori che ci dicono “mio figlio mi odia”

E’  chiaro che,questi genitori, non sappiano che il figlio deve “odiare” il genitore per potersene distaccare, è un processo naturale.

Il genitore che prende sul personale i comportamenti naturali del figlio o della figlia, offendendosi e vedendo in lui o lei “un alieno minaccioso”, rischia di creare conflitti che non sono funzionali al ragazzo per crescere bene. Questo potrebbe portarlo/a  a sentirsi sbagliato/a e quindi a creare uno stato di ansia perenne in lui/lei che potrebbe sfociare in attacchi di panico. 

Scopri i percorsi formativi dal vivo per genitori ed educatori di adolescenti 

Scopri i percorsi formativi online per genitori ed educatori di adolescenti 

Passo numero 2: guidare i ragazzi all’accettazione di sé e all’amore verso se stessi

L’ansia e il panico, come già sopra detto, potrebbero derivare dalla paura di non essere all’altezza. Se la società dice ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di dover avere le sopracciglia belle scure e spesse, gli occhi verdi e grandi, il corpo scolpito, noi, dentro le case e le scuole dobbiamo controbattere con una forte campagna di autoaccettazione e cura di sé. 

Guidare i ragazzi ad apprezzare le unicità evitando, noi adulti, di muovere troppe critiche verso gli altri, ascoltando i ragazzi, valorizzando le loro idee, esortandoli a seguire se stessi e i loro gusti piuttosto che seguire la massa. 

Il gruppo di pari, per i ragazzi è importante, ma non può contare al 110%, i ragazzi vanno spinti a valorizzare la loro personalità qualunque essa sia. 

Se i ragazzi si sentiranno accettati in casa allora avranno meno paura e meno danni da un possibile rifiuto di amici, fidanzati, professori ecc. ecc.

Scopri i Camp Estivi di crescita personale dove i ragazzi imparano ad amare e accettare se stessi

Passo numero 3: diamo l’esempio noi stessi di come ci si ama e ci si prenda cura di sé. 

Molti disturbi di ansia e panico sono accompagnati da poche ore di sonno, poca attività fisica e un’alimentazione povera di macro e micro nutrienti fondamentali. 

Se corpo e mente sono una sola cosa, va da sé che, curare il corpo = curare la mente. In una famiglia o in una scuola dove non venga data la giusta importanza al movimento e alla corretta alimentazione, inevitabilmente, sarà più difficile inculcare nei figli il valore della cura di sè. 

Genitori ed educatori dovrebbero dare l’esempio, mostrando ai ragazzi che la bellezza non si trova in un fisico perfetto, in un viso senza brufoli o in un paio di occhi grandi. 

La bellezza si trova nella gentilezza che si rivolge a se stessi con le azioni e con i pensieri. 

Nutrire il corpo significa nutrire la mente. Il cibo è la nostra energia mentale e fisica e per questo dobbiamo selezionarlo con cura. 

Speriamo che questo articolo sia stato utile a genitori, educatori e adolescenti. 

Se hai un figlio o una figlia con attacchi di panico o se desideri maggiori informazioni sui percorsi per ragazzi per crescere, diventare forti e sicuri di se, allora scrivici e ti contatteremo quanto prima. 

CLICCA QUI PER CHIEDERE INFORMAZIONI

Picture of Florian Hiele

Florian Hiele

Co-fondatore di Younite, fondatore di YADA, fondatore di Sociale Vrijheid, interlocutore, scrittore, interprete e ricercatore. Sono entrato nel mondo dello sviluppo personale quando avevo 17 anni. Dopo aver superato la mia ansia sociale e la mia depressione, ho fatto della mia missione nella vita mettere in contatto gli adolescenti con lo sviluppo personale. Ho curato centinaia di clienti (adulti e adolescenti) con successo. Ho studiato in Europa e in America in diversi campi come la psicologia, i comportamenti umani e le modalità con cui le persone apprendono. Sono certificato in PNL, EE, TLT e VT, specializzato in fobie e ansie sociali e ho più di 11 anni di esperienza nel campo dell’istruzione e dell’allenamento degli adolescenti internazionali.

Cosa non fare con un figlio adolescente

Video Corso Gratuito

Cosa troverai in questo video corso?

Tutto completamente GRATIS!

Scopri gli errori assolutamente da NON fare con un adolescente

Compila il FORM per ricevere il video corso Gratuito via mail:

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi consigli utili per guidare al meglio i tuoi ragazzi!

Torna in alto