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Rispetto: lo strumento che migliora la qualità della vita e dei rapporti familiari.

Picture of Beatrice Galliani

Oggi come oggi, con la diffusione di massa dei mezzi di comunicazione (a partire da TV, internet, social network come facebook, instagram, twitter, tik tok e tutti gli altri) ciò che a volte viene dato per scontato è il RISPETTO.

Portare RISPETTO a se stessi, agli altri, negli affetti, al mondo, agli animali, alla natura.

Ma che cosa significa effettivamente RISPETTO?

Rispetto nelle relazioni umane, a partire da quel semplice gesto che è il SALUTO, a quel GRAZIE per qualcosa di ricevuto, a quel CHIEDERE SCUSA per qualcosa di dimenticato, per un errore fatto o per un TONO troppo ALTO.

Io porto RISPETTO a te, per la tua INDIVIDUALITA’ ed UNICITA’.

Io porto rispetto a me, perché io stessa merito rispetto, in quanto essere umano fatta di pregi e difetti e accetto e accolgo il mio essere imperfetto senza castigarmi per qualcosa che non ho ottenuto, per un comportamento, per una lista di DOVERI che non è stata completata.

Il Rispetto per se stessi lo si trasmette con l’esempio, fin da quando siamo piccoli, ce lo trasmettono le persone che ci crescono, con il loro modo di prendersi cura di noi, con i gesti, con le parole, con ciò che fanno essi stessi.

Durante la mia infanzia io ero la quinta figlia ed ero sempre quella “troppo piccola” per tutto e come se non bastasse ero anche “femmina” (che spettacolo le ETICHETTE che ti vengono appiccicate).

Mio padre mi riteneva un problema, stavo crescendo anche fisicamente, mi era arrivato il ciclo e, una volta, quando aveva visto una macchia di sangue sul lenzuolo, non era venuto a chiedermi se stessi bene ma piuttosto mi aveva guardata come se avessi fatto qualcosa di male.

Lui, in fondo, pensava sempre male delle donne.  

Colpa di quell’episodio in cui un suo “amico” gli aveva detto che mia madre lo tradiva e lui, ovviamente, gli aveva creduto (forse perché era uomo come lui?).

Tralasciando ora questi particolari e tornando al concetto di rispetto, vorrei mettere in evidenza come il comportamento degli altri può creare disagio in noi stessi e deformare l’idea di rispetto che nutriamo nei nostri confronti.

Mio padre mi ha cresciuta secondo dei buoni valori ma il suo ritenermi “un problema” mi ha portata ad essere a volte troppo castrante e critica nei miei confronti, ligia al comportarmi bene…forse nel cieco tentativo di ottenere sempre una sua approvazione.

Il rischio di crescere in famiglie poco consapevoli e attente all’emotività di tutti i membri, è quello di dover poi rinunciare a se stessi e mettersi una maschera incredibile che getta ombra sulla nostra vera identità.

Questo è ciò che è successo a me fino a quando non ho deciso di scardinare tutto ciò che ero statae, come se fossi stata un armadio, l’ho vuotato completamente, pulito e ho fatto una cernita delle cose da tenere, da buttare, su quello che mi piaceva e che non mi piaceva, sulle cose vecchie, le nuove e su come rinnovare, ci sta anche questo no?

Ho riscoperto me stessa e solo da allora ho iniziato davvero a portarmi rispetto.

Poiché io sono io, a prescindere da ciò che mi è stato detto o da ciò che ho vissuto.

Il rispetto per me stessa è come quel silenzio che si prova quando si sta davanti ad un tramonto, con colori, nubi, orizzonte, è pacatezza e serenità, è potente presenza.

Nella mia famiglia il rispetto è poter dire ciò che si pensa con tranquillità, ridere, parlare, cercare di capire, scambiare opinioni, organizzarsi, progettare.

Il rispetto è un modo di vivere che nasce da dentro e lo si porta fuori.

E tu? Porti rispetto nella tua vita, alle persone che hai intorno? Al partner? Ai figli? Ai tuoi colleghi di lavoro? Con il tuo modo di fare e di parlare? Con il tuo tono di voce? Con i tuoi gesti? Con il tuo Grazie e Scusa?

Inizia a prestare attenzione al tuo modo di porti nei confronti degli altri e nei confronti di te stesso.

Quando iniziamo a notare queste cose, iniziamo a cambiare, e cambiando facciamo la differenza.

Basta una piccola cosa per iniziare: c’ è un comportamento che usiamo nei confronti del partner o del figlio che innesca qualcosa che non ci piace?

Ok, perfetto, cambiamo quella cosa per ottenere un risultato diverso.

“Ma è lui che fa così” o “è lei che fa così”, assumiamoci la responsabilità di noi stessi, nella relazione NOI anche siamo una parte.

Possiamo fare la nostra parte, mettendo il rispetto per Noi e per l’Altro al centro, così che possiamo modificare dei comportamenti e avere dei risultati differenti.

Nutriamo noi stessi con quello stato di benessere che ci accompagna, imparando a vivere in un modo differente, a piccoli passi.  

Basta iniziare con il notare, poi con il fare quelle piccole modifiche, una dopo l’altra e, ben presto, ci troveremo ad aver fatto una grossa rivoluzione dentro e fuori di noi.

Prima di lasciarti vorrei dirti che qualunque sia la tua situazione adesso, sappi che io ti rispetto e spero lo faccia anche tu.

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