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I pericoli della rete in Adolescenza

Adolescenza
Nan Coosemans

Cosa c’entra la depressione con i social network? 

Quando i nostri figli adolescenti sono depressi tendiamo a pensare che sia perchè non si stimano abbastanza, perchè magari non hanno amici veri o perché a scuola li prendono in giro e si sentono a disagio.

Ciò è certamente vero, ma cosa c’è dietro tutte queste problematiche? 

Un trait d’union è sicuramente il mondo virtuale.

E’ nel mondo virtuale che si decide chi vale e chi no, in cui si fanno i gruppi escludendo o bloccando gli altri, in cui vengono pubblicati video di altri deridendolo e senza il loro permesso. 

Se Instagram o Tik Tok dicono che vanno di moda le ragazze che indossano un determinato paio di jeans, ma a tuo figlio o tua figlia non stanno bene, ecco che in loro sorge il pensiero “non sono giusto/a ho qualcosa che non va” e questo ovviamente porta alla demotivazione, alla tristezza e infine alla depressione. 

Il mondo virtuale permette sì la libertà di espressione ma non è detto che gli adolescenti abbiano la forza e il coraggio di esercitarla. Andare contro la massa, in età adolescenziale,  significa esporsi al rischio di derisione e esclusione. 

Cosa fare quindi? Bisogna guidare i nostri figli adolescenti ad un utilizzo consapevole della tecnologia. 

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Prendiamo adesso in considerazione alcuni dei maggiori pericoli legati ad un utilizzo non consapevole della rete. 

I disturbi alimentari e i social network

“Cosa mangio in un giorno”, “Faccio il check dei miei addominali”, “Ecco quanti kg ho perso dopo 5 giorni di digiuno”, “Glutei super con questi leggings” oppure “Cornetto bomba al pistacchio”, “Creme al cioccolato che non fanno ingrassare”, “La pizza fritta con cornicione farcito più buona al mondo”

Questi sono solo alcuni dei titoli dei video in TREND su Youtube e sulle altre piattaforme. Tutto si incentra costantemente sul Cibo e sul Corpo. 

Il bello è che da una parte abbiamo l’esercito degli pseudo perfetti che non fanno mai un’eccezione alle rigide diete. Dall’altro quello di coloro che eccedono nel mangiare a sbafo cibi ipercalorici e poco sani. 

Solo una ristretta percentuale di persone è davvero portatrice di un messaggio sano in cui si pubblicizza l’amore per se stessi in primis, l’equilibrio nel mangiare e la normalità nell’essere IMPERFETTI. 

La stragrande maggioranza degli adolescenti, ovviamente, non segue sempre questa cerchia di persone ma segue chi va per la maggiore perchè la massa lo “crede figo” o “crede che abbia la verità in tasca”. 

E anche se i nostri figli fossero così saggi da evitare determinati “influencer”, il messaggio che essi danno è praticamente inevitabile. Pur volendo scegliere chi seguire e chi no, ci si ritrova bombardati da questi contenuti diseducativi. 

E’ per questo importantissimo esercitare un’ottima educazione sul benessere dentro le mura di casa. Questo si traduce in uno stile di vita che unisce alimentazione sana, amore per se stessi e sport e che per primi i genitori devono rispettare, dando l’esempio.

Autostima sotto terra e social network

E’ stato dimostrato, attraverso degli studi scientifici, che, più i ragazzi sono sui social network e più sono soggetti a depressione. 

Questo deriva anche da un abbassamento dell’ autostima che questi social network generano. Aprire una piattaforma qualsiasi e vedere che la vita degli altri è sempre bellissima, perfettissima e che sono tutti felicissimi non aiuta di sicuro i ragazzi a stare bene.

Il problema è che questa non è la verità. I ragazzi oggi, sin da piccolissimi, si abituano a falsificare la propria identità e a mentire spudoratamente sui social pensando anche che sia del tutto normale. 

Gli influencer che seguono, spesso e volentieri, si mostrano a centinaia di followers con dei filtri che cambiano totalmente i connotati del viso, e il peggio è che non hanno alcuna remora nel farlo e non se ne vergognano. 

I nostri figli, nonostante capiscano questo inganno, ne vedono così tanti che sono indotti a pensare che quella sia la realtà e non riescono più a distinguere le cose, in pratica credono più alla finzione che alla verità.

Ecco che noi genitori dobbiamo essere vigili e per primi promuovere una diffusione realistica di contenuti sulle piattaforme social

In questo caso mi riferisco ai genitori che utilizzano instagram e che si sono lasciati prendere un po’ la mano ritoccando foto, facendo stories e video che non la raccontano tutta e utilizzando filtri-maschera.

Cyberbullismo e umiliazione 

Abbiamo parlato più volte del pericolosissimo e dannosissimo Cyber Bullismo. La pratica per cui si prende di mira un ragazzo o una ragazza ridicolizzandoli, ricattandoli, tenendoli sotto schiaffo e prendendoli in giro davanti a tutta la community.

Si consuma soprattutto nelle chat di gruppo di whatsapp e spesso non ci si rende conto di ciò che accade. Insomma, ci si scaglia contro questo ragazzo o questa ragazza e ci si nasconde dietro lo schermo e la tastiera. Gli si dicono cose che in faccia si farebbe molta più fatica a dire e si scatena l’odio virtuale verso di lui/lei. 

E’ necessario istruire benissimo i ragazzi, sin da quando vanno alle medie (periodo critico per il bullismo) su quali siano i limiti oltre i quali un compagno o una compagna non si devono spingere. 

Va bene discutere e non andare d’accordo ma il bullismo è diverso da una discussione, si tratta proprio di un’azione che implica accanimento, voglia di sovrastare ed ha come primo obiettivo, non il confronto, ma l’umiliazione. 

Grooming e sentimental scam: due insidie a cui stare attenti

La rete nasconde anche altri pericoli tra cui i più insidiosi sono i sentimental scam anche detti grooming. 

Persone malintenzionate che tendono ai ragazzi dei tranelli sentimentali. Si spacciano per ragazzi o ragazze innamorate per poi attrarre la vittima verso un appuntamento (che potrebbe rivelarsi molto pericoloso) o per chiedere denaro e informazioni sensibili come numero di carta di credito, indirizzo di casa ecc ecc. 

Cercano quindi di agganciare la vittima dal punto di vista emotivo per poi ovviamente arrivare all’obiettivo che desiderano. 

E’ importante che i genitori cerchino di parlare quanto più apertamente possibile di questi pericoli. Dietro un sentimental scam ci potrebbe essere un coetaneo così come un adulto ed è fondamentale che i ragazzi capiscano che, dietro un profilo social di una persona, NON possiamo MAI  sapere chi ci sia veramente. 

E’ facilissimo, infatti, rubare l’identità di qualcuno, basta fare uno screenshot, aprire un profilo e spacciarsi per chiunque. 

Sexting e la necessità di ristabilire il concetto di intimità

Il Sexting è la pratica secondo cui si inviano foto, video e testi a sfondo erotico o anche pornografico. Questo tipo di attività può avvenire tra due adolescenti aventi la stessa età e che si conoscono o anche tra un adolescente e una persona “x” che si nasconde dietro lo schermo e che potrebbe essere chiunque. 

Il fatto di poter essere soli in camera e di avere il pieno (falso) controllo della situazione incentiva i ragazzi a fare azioni avventate per curiosità e per istinto. Si tratta di cose che in una realtà non virtuale molto probabilmente non farebbero. Il fatto di essere nel mondo digitale ovviamente abbassa alcuni freni inibitori ed ecco che si fanno cose di cui ci si potrebbe pentire amaramente.

I ragazzi quando inviano una foto si fidano della persona dall’altra parte, perchè magari è un ragazzo o una ragazza che conoscono, non pensano che questa persona 

1) potrebbe non essere chi pensano 

2) non avrebbe il diritto di possedere determinate foto e video in quanto non si tratta di una persona di fiducia, di un fidanzato/una fidanzata, ma si tratta di “al massimo” una frequentazione. 

Il problema, inoltre, potrebbe anche sorgere in seguito: capita che spesso ragazzi e ragazze litigano o interrompano i rapporti, e cosa succede poi a queste foto?  Non è raro sentire di individui vendicativi che le hanno diffuse, postate pubblicamente o inviate a persone terze solo per deridere o offendere l’altro/a. 

Il consiglio che mi sento di dare in questo caso è sempre quello di parlare ai ragazzi con molta apertura mentale. Bisogna far capire ai figli che non gli si vuole negare la libertà o giudicare per ciò che fanno, ma che, per ogni azione che fanno, magari in maniera spontanea ci sono SEMPRE delle conseguenze e se non pensano prima alle conseguenze positive o negative. 

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Nan Coosemans

Nan Coosemans

Fondatrice di Younite®, Family e Youth Coach, Autrice del libro “Quello che i ragazzi non dicono” ed. Sperling & Kupfer e mamma di 3 figli. Lavoro da oltre 20 anni nel mondo dello sviluppo personale. Ho fondato Younite® nel 2010 e Genitori in Azione nel 2016, la prima scuola online per genitori con adolescenti. Ho studiato vari anni in America, Olanda e Inghilterra integrando il lavoro sviluppato con con NLP, TLT, VT® e Family Therapist. Insieme alla squadra di Younite® ho lavorato con migliaia di ragazzi e famiglie in Olanda & Italia. Sono co-fondatrice dell'Accademia YADA, la prima scuola di formazione per diventare Family o Youth Coach in Italia

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