Confusione.
Il silenzio della camera di un’adolescente è pervaso da pensieri, da domande e da scenari che la vocina racconta ininterrottamente.
Ti alzi con quei dubbi, mangi con quelle perplessità, torni a studiare con mille domande, ceni con i tuoi genitori (che glielo si legge in faccia che non sanno come andare avanti) … infine ti rimetti a letto e tra i mille pensieri riesci ad addormentarti.
Bella giornata (aggiungo “di merda”) quella che va avanti dal quel 13 marzo 2020.
Quel giorno in cui la mia vita e quella di tutti i ragazzi d’Italia è stata stravolta. In maniera positiva? negativa Chi lo sa?!
Sta di fatto che l’ha stravolta a tal punto che niente tornerà come prima.
Non è questione di ottimismo o pessimismo; il tempo non si può recuperare, i giorni che passano non possono tornare.
A noi sono stati tolti più di 4 mesi. 4 MESI, 120 giorni per una pandemia mondiale, per un virus ad RNA, per un organismo più vecchio di tutte le persone che conosciamo. Un esserino microscopico, parassita, che da solo non riesce a sopravvivere ci ha portato via mesi della nostra vita che, ripeto, nessuno ci potrà ridare.
Da marzo 2020 son passati 9 mesi e siamo di nuovo qua. Ragazzi e ragazze chiusi nelle loro case, nelle loro camere.
Il pensiero con cui mi sveglio è: “e domani come sarà? Riusciremo a vivere senza la paura di doverci rinchiudere in cameretta? Riuscirò a prendere la laurea? Riuscirò a vivere a Spalato? Riuscirò a rivedere i miei zii e cugini in Croazia? Riuscirò a realizzare i miei sogni? …” e la sera torno a dormire con nuovi quesiti.
Non è facile essere un adolescente nel 2020. È un lavoro tosto alzarsi la mattina vedere i tuoi genitori a casa tutto il giorno, che magari non possono lavorare e continuare a studiare libri su libri con la speranza che un giorno potrai riscattarti. E continuano i dubbi “ce la farai?”.
Sblocchi il cellulare, apri un social, rispondi su whatsapp e torni su instagram a confrontarti con una realtà illusoriamente perfetta che ti fa sognare per un attimo fino a quando non vedi che tu sei imperfetta dalla testa ai piedi.
Tra i post vedi tutte persone felice, che stanno facendo qualcosa per migliorare la situazione. Ma tu a 21 anni cosa puoi fare?! Tu che non hai niente da dire, da condividere se non la tua gattina che in un modo o nell’altro allevia i pensieri a fine giornata.
È un periodo di confusione all’ennesima potenza. Già l’adolescenza significa andare in confusione più totale, mettere in dubbio anche quanti nei hai sulla pelle.
In questo periodo nessuno mai si è chiesto o ha posto l’attenzione a come se la passano gli adolescenti, perché “chissà che problemi avete voi?!” (solita affermazione di un adulto medio).
Invece no, viene spesso detto che noi siamo il futuro, ed è verissimo. Dateci solo la possibilità di farvi vedere di cosa siamo capaci. Dopo tutto dicono che la notte porta consiglio, e noi ne abbiamo passate di notti in bianco a fantasticare come sia la vita fuori dal cancello di casa, fuori dal proprio comune di residenza.
Cari genitori, vi parla una ragazza di 21 anni che troppe volte è incastrata nei suoi pensieri e nella sua confusione ma grazie a questi stessi momenti cresce la voglia di migliorarsi, di sognare, di raggiungere i propri sogni e di vivere.
La mia preghiera per voi è: lasciateci vivere i nostri momenti no, soprattutto ora! Ora che ci hanno privato della vita sociale che sembra un paradosso visto che siamo animali sociali e senza il confronto con l’altro non abbiamo la possibilità di crescere, di sbagliare e rialzarci.
Eleonora Peverieri
21 anni