Si terrà a Modena, nel weekend tra sabato 21 e domenica 22 ottobre 2017, Papà e Figli in azione il primo seminario in Italia dedicato alla crescita, formazione e divertimento facendo interagire i papà con i propri figli e/o figlie.
La figura del padre è sempre più in evoluzione e ha un’importanza sempre più ampia nella crescita e formazione soprattutto nel periodo adolescenziale.
Il papà è fondamentale all’apertura del mondo, è importante che sia maggiormente presente e attivo in questa fase delicata e impegnativa perchè “Un padre deve far vedere al proprio figlio come funziona il mondo”.
Guarda l’intervista di Kerwin Bradshaw
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A questo proposito abbiamo fatto una chiacchierata con Kerwin Bradshaw: trainer dell’evento che
vive in Olanda, padre, formatore e terapeuta e che lavorerà soprattutto con i papà con Nan Coosemans, (facebook.com/teencoachyounite) madre, CEO Younite, Family Coach & Teen Trainer, Family Therapist, certificata per adolescenti e specializzata nella gestione delle emozioni.
NAN: Buongiorno a tutti, sono oggi ospite a casa di Kerwin, che sarà nostro relatore, formatore ed ospite durante il primo corso Papà e figli in azione a Modena, che si terrà il 21 e 22 ottobre. Sono molto felice perché da anni lui lavora con i papà e i figli, soprattutto c
on gli uomini. E’ un lavoro intenso ed impegnativo, gli faremo qualche domanda per farvi capire chi è.
Ciao Kerwin, buongiorno. Grazie per essere qui con noi. Spiegami un po’ qual è il tuo lavoro, cosa fai e qual è per te la cosa più importante nel lavorare con gli uomini.
KERWIN: Il motivo per cui ho iniziato ad interessarmi a questo è che ho visto, qui nella cultura olandese, c’è una sorta di fallimento, una perdita, che è la mancanza di contatto, la reale connessione fra le persone.
Ero davvero ispirato all’inizio nel capire come gli uomini vengono iniziati e come vengono trattati, nella propria cultura occidentale, dai loro padri. E ce ne sono diversi, perché io provengo dalla cultura Hawaiana, dove l’iniziazione per passare da ragazzo a uomo è una parte davvero importante. E ho visto che qui questo non accade, nell’occidente.
Ho studiato la medicina orientale, come terapista shiatsu e ho trattato molte persone, anc
he per capire cosa vuol dire quando le persone non riescono a relazionarsi tra di loro, né col corpo né con l’anima. E quando sono diventato più saggio ho deciso di analizzare completamente al di sopra dei giovani uomini e dei vecchi padri, e soprattutto i padri, perché quello che succede nei padri è che fai un salto da uomo a padre, come dire… l’uomo 2.0. Quello che succede in quel momento, quello che ho visto, è che quello che prendi come uomo da tuo padre, dalla tua linea del passato, ovviamente si rispecchia nel modo in cui tratti tuo figlio. Nella tua educazione quello di cui c’è anche bisogno, qualcosa che ho visto, è proprio questo…come dire, la buona volontà di essere “toccato” da tuo figlio e di sentirlo davvero. Ed essere toccato in un modo sensibilmente positivo che veramente fa crescere un uomo.
Questo non vuol dire che un uomo debba vivere la sua femminilità tutto il tempo. Noi abbiamo un “uomo selvaggio” in noi. Noi tutti abbiamo questa forza veramente selvaggia. Che non è lo stesso potere che usiamo per inizi
are una guerra e per sopprimere le donne, ma è un vero primordiale potere istintivo che, ovviamente, quando tuo figlio nasce, viene sfidato, gli viene chiesto di confortare.
NAN: Se dovessi parlare di quando tua figlia è nata, quale è stato il cambiamento per te quando sei diventato padre? Hai una bellissima ragazza di 23 anni, giusto?
KERWIN: 24. Sì beh, molte cose sono cambiate. In realtà, tutta la mia vita è cambiata. Mi ricordo che dissi alla mia compagna di quel tempo, la madre di mia figlia, che una settimana prima che Aloe nascesse, avevo proprio sentito che la vita che avevo dovevo lasciarla andare completamente. Che tutte le cose che avevo nella mia mente, che avrei voluto fare… diciamo tutta la mia agenda, avrei dovuto lasciarle andare, per essere pronto a farmi influenzare dalla mia nuova energia. E per me questa era una cosa davvero coraggiosa, perché avevo molti piani ambiziosi. E ora posso dire che la mia vita cambiò, nei 24 anni, in modo veramente onesto. Potrei dire così: sono diventato più leale con me stesso accettando la lealtà di mia figlia, dandomi 24 anni di possibilità.
MODENA, SABATO 21 E DOMENICA 22 OTTOBRE 2017
Papà e Figli in Azione
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NAN: Ok, qual è stata la parte più difficile per te, soprattutto quando era un adolescente? Magari per te era difficile parlare con lei, oppure essere il padre. E quali erano le tue sensazioni di essere padre in quel momento? Era uno stile autoritario oppure era del tipo “Ehi, devi ascoltarmi”? Come l’hai gestita?
KERWIN: Beh, ovviamente sono stato influenzato dalla mia educazione, e la mia educazione è stata molto “dritta”. Provengo da una famiglia che potrei definire “disfunzionale”. Così, avevo questa idea di come avrebbe dovuto essere un padre, ma non ho mai avuto un mentore che mi insegnasse come avrebbe dovuto essere. Ho avuto solo degli esempi. Così ovviamente ho dovuto confrontarmi col fatto che “Ora devo essere padre”. Ma ogni volta che lo pensavo e provavo a comportarmi come tale qualcosa andava storto. La distanza tra mia figlia e me, anche quando era davvero piccola, aumentava velocemente, allontanandoci molto.
Così ho deciso che ogni cosa che volevo essere e che credevo che avrei dovuto essere, avrei dovuto lasciarla andare. Infatti, credo che un uomo capisca da solo quando lasciare andare i preconcetti con i quali è cresciuto.
Quindi, ritornando alla tua domanda, qual è stata la cosa più difficile…è stata accettare veramente che lei prende le proprie decisioni, che io non agirò in un modo che non sia leale e congruente con me stesso e che dovevo esserci quando qualcosa sarebbe potuta accadere.
Capisci? Non tutte le volte, ma dovevo essere sempre lì e farle percepire che c’ero quando qualcosa succedeva con le sue decisioni.
E poi, la seconda domanda che mi hai fatto “Quindi cos’è la saggezza?”.
Penso che, come padre, vuoi prendere le giuste decisioni, vuoi dare le giuste soluzioni, e questa è una cosa proprio da uomini. Ma quello che ho imparato è che la saggezza ha più a che fare con l’onestà di non sapere, ma scoprire insieme. Ma rimanere nella propria energia, dicendo “io sono qui e lo affronterò” e, ritornando all’uomo selvaggio, “non ti preoccupare riguardo alle cose, le affronteremo, ma lo faremo insieme”. Quindi le affronteremo insieme. Questo è un ottimo modo per legarsi.
NAN: Ma non è facile.
KERWIN: Sai, come dico spesso, avere figli è amore e odio. Riguarda entrambe le energie.
E poi, ovviamente, essendo umani facciamo, distinzione fra amore e odio, che in realtà non c’è. Ed è incredibilmente difficile, perché se sei disposto a guardare te stesso e ad essere umile, potrebbe essere una cosa un po’ vergognosa, da lasciar andare.
NAN: Quindi, tu eri insieme alla tua ex moglie, a quel tempo. Era difficile organizzare la vita di Aloe in quel periodo? Come con la figura maschile e quella femminile, com’è andata? Perché vediamo, specialmente con le madri e con i padri italiani, e anche olandesi ovviamente, non è sempre così facile, no? C’era una figura più forte fra voi due? Oppure no? Come è andata?
KERWIN: Questa è proprio un’ottima domanda, perché avevo 23 anni quando ho saputo che stavamo per diventare genitori, e non stavamo insieme da molto tempo, quindi possiamo dire che non era per niente pianificato. Ma in realtà lo è, a livello più “elevato”. È così che funziona. Ma ero davvero giovane e non sapevo niente di uomini e donne, stavo cercando di capire chi ero io, e ho anche realizzato che la mia compagna di quel tempo, anche se aveva 6 anni in più, aveva gli stessi problemi.
Capisci, questo è esattamente ciò che è successo. Non siamo cresciuti con l’armonia di essere un uomo o una donna. Quindi stavamo capendo che la difficoltà di tutto ciò è che, quando il bambino arriva, ricreare te stesso va oltre il tuo bambino, quindi potrebbe costare armonia per il bambino.
NAN: Stai dicendo che stai cercando ancora te stesso e allora è anche più difficile dare struttura al tuo bambino, qualcosa del genere?
KERWIN: Sì. Struttura, in un certo senso. E questo è un aspetto inconscio, tu cerchi di trovare te stesso attraverso il bambino. Ma non con saggezza, non in modo consapevole. E questo potrebbe metterti davvero in una situazione difficile perché ovviamente il bambino è un ribelle per natura.
Ma la tua domanda era “cos’ho fatto”, quindi, ho realizzato che sono un uomo, e ho realizzato che la cosa più importante per me, in quanto uomo, significava struttura. Puoi dire che la libertà ha valore quando la struttura, dentro la libertà che puoi percepire, è davvero forte. E questo è quello che ho fatto col mio bambino, quella struttura era lì fin dall’inizio.
NAN: Parliamo ora di ciò che faremo durante il weekend.
Quindi, faremo delle cose pratiche, andremo a circuito dell’Autodromo di Modena, ci sarà da divertirsi con le auto e molto altro. Credo che vivremo un weekend molto bello. Ma raccontaci un po’ sulle cose pratiche che farai con i padri.
KERWIN: Beh, innanzitutto voglio trattare i padri da uomini, questo è il primo passo, ok? Ci saranno anche i ragazzi, ma loro faranno altre cose. Voglio davvero parlare in merito a cosa pensi voglia dire essere un uomo. E c’è una struttura in questo, una struttura che voglio far sperimentare al pubblico, che vuol dire che c’è un mentore più vecchio e uno più giovane. Vorrei, per esempio, metterli in coppia e farli parlare riguardo a: Cos’è che di solito prendi dal passato? Cos’è che ti ha fatto diventare l’uomo che sei?
Voglio aiutare le persone ad ascoltarsi davvero reciprocamente. Perché questa è la prima cosa che abbiamo perso. Quindi, questa è una parte esperienziale.
A me piace davvero mettere in movimento l’energia. Perché possiamo impostarlo nella mente e questo è importante per gli uomini, è proprio il potere degli uomini.
Vorrei che gli uomini andassero via da questo weekend sentendo e caricandosi della loro energia. Non essere più spaventati da essa, dal “potrei arrabbiarmi, quindi mi trattengo”. Voglio che diventino veramente consapevoli e che si sentano liberi di sentire ciò che fanno. Questo è importante perché i bambini capiscono quando il padre “recita” una parte. E questo è qualcosa che non accettano, in realtà continuano a farlo e questo li mette molto a disagio nelle loro vite, nel prendere decisioni. Ma la cosa buffa è che i bambini rispettano davvero i loro padri perché, anche quando arrivano ad arrabbiarsi, è una rabbia onesta, è energia di rabbia e possono parlarne.
Quindi faremo due cose:
Torneremo veramente al tuo potere interiore come uomo. Impareremo a parlare di questo, ad esprimerlo.
Secondariamente chiameremo i bambini, che ovviamente non sono ancora padri o madri, quindi, come uomini, dobbiamo prendere ciò che abbiamo imparato e parlare con i bambini. I bambini ascolteranno e daranno un feedback al padre. Se è vero, se sentono davvero il padre o no. Questo è proprio confrontarsi sui diversi modi di insegnare. Ma vi assicuro che questo vi aprirà un sacco di porte che si possono utilizzare.
Nan: Grazie Kerwin!
Come vedete, sarà una bellissima esperienza, io sono molto felice che lui sarà presente, perché so che è veramente bravo in quello che fa e soprattutto i risultati che portiamo, per il lavoro che faccio da anni seguendo, come family coach, gli adolescenti e le loro famiglie, è veramente ora che anche i papà si mettano in azione!!!
Quindi vi invito e spero di vedervi, soprattutto quelli che conosco già. Sarà un weekend divertente pieno di energia e determinazione!!!
È un’opportunità da sfruttare per il rapporto che hai con i tuoi figli
>>> PAPÀ e FIGLI IN AZIONE <<<
Vi aspettiamo a Modena e saremo presenti anche noi di Younite