Immaginate un concerto…tutto è pronto!
Il pubblico, l’orchestra ed il direttore. Inizia il concerto ma improvvisamente il direttore si blocca ed ogni strumento suona una propria sinfonia creando una musica assordante e disarmonica.
Bene! Benvenuti nel cervello di una persona con l’ADHD!!
L’ADHD è un malfunzionamento nelle funzioni esecutive del cervello.
Avere una piccola disfunzione cerebrale ha un grande effetto sul comportamento, sulla socialità e sulle componenti emotive di una persona.
L’ADHD presenta 3 caratteristiche principali visibili dall’esterno, anche se, soprattutto durante gli anni dell’adolescenza, vi sono altri sintomi caratteristici di cui parlerò approfonditamente nei prossimi blog (Stay tuned).
Le tre caratteristiche generali sono:
- Iperattività: è sia fisica che emotiva (si manifesta come una tempesta di emozioni)
Le persone con ADHD non solo sembrano sempre “accelerate”, hanno anche pensieri ed emozioni particolarmente intensi. I loro massimi sono più alti e i loro bassi sono più bassi. Quindi gli adolescenti con ADHD (che già di loro hanno diversi sbalzi ormonali) potrebbero sperimentare la felicità e la tristezza in modo ancora più potente degli altri coetanei.
- Disattenzione: è la difficoltà a prestare attenzione, seguire attività organizzate, pianificare.
- Impulsività: è una risposta veloce ad uno stimolo e dal punto di vista emotivo può essere una difficoltà ad inibire le risposte, in particolare quelle che scaturiscono da emozioni negative. Diciamo che si ha un temperamento caldo.
Molte persone con l’ADHD sono state “formate” ad utilizzare la loro diagnosi come una scusa per non provare, per evitare fallimenti: “non puoi fare questo perché hai l’ADHD, “Non puoi andare lì perché hai l’ADHD”.
Ma se apriamo la nostra mente possiamo spingere noi stessi e i nostri figli a cambiare completamente il paradigma e ad avere una visione differente dell’ADHD.
Proviamo infatti a guardare alle 3 caratteristiche generali sopra elencate con una diversa connotazione.
Iperattività: vuol dire avere energia.
Persone del calibro di Michael Phelps hanno imparato a canalizzare la loro energia ad esempio su un canale sportivo, attraverso la pratica del nuoto.
Disattenzione: vuol dire essere impegnati a pensare a qualcosa di più interessante e stimolante per noi Hyperfocus. (Le persone con ADHD, infatti, hanno il super potere dell’IPERFOCUS, ossia la capacità di immergersi completamente in 1 solo compito)
L’autore e imprenditore americano Peter Shankman, che ha l’ADHD, afferma di aver scritto un intero libro su un volo di andata e ritorno per Tokyo. “Sono arrivato con un libro bestseller”, ha detto. “Non puoi farlo se… il tuo cervello non funziona come funziona il nostro.”
L’impulsività: può diventare essere veloci nelle decisioni, spontanei, intuitivi, creativi, poter scegliere di cambiare all’ultimo per ciò che ci fa stare meglio, quindi diciamo pure che si ha una spiccata flessibilità!
Avrete notato che, cambiando il paradigma, un adolescente con ADHD potrebbe essere considerato come un ragazzo/una ragazza con diversi super poteri:
- Energia per fare ciò che si vuole
- Focus sulle cose che interessano
- Flessibilità nell’agire
Energia-focus-flessibilità sono parole NON limitanti ma che anzi hanno un grosso potenziale perché permettono ai ragazzi di capire i propri talenti e di metterli a frutto.
Cambiare paradigma significa guidare i ragazzi nel concentrarsi SU CIO’ CHE HANNO anziché puntare sempre il dito su ciò che NON HANNO.
Quando i genitori sono consapevoli delle difficoltà del figlio e si formano per diventare un minimo esperti, riescono a porre rimedio anche ai problemi comportamentali dell’ADHD.
Ciò porta, ovviamente, ad una relazione genitore-figlio positiva e ad un bambino/ragazzo felice, sano e di successo che è in grado di far fronte ai sintomi dell’ADHD e altre sfide che la vita gli mette di fronte.
Alcune pillole per GENITORI di tecniche comportamentali potrebbero essere le seguenti:
- Preparare le basi per il successo: regole e routine chiare, segnali visivi e promemoria creativi.
- Prestare attenzione ai comportamenti desiderati e ignorare attivamente quelli problematici: sii specifico, coerente, dai un feedback positivo ed immediato, usa rinforzi non verbali (pollice in su o cinque). Allo stesso tempo, distogli l’attenzione da comportamenti difficili come piagnucolare, litigare e interrompere
- Dare buone indicazioni: mantieni la calma, sii chiaro e diretto nell’indicazione (usa un tono direttivo se necessario), dai un’istruzione per volta (ricordare una serie di passaggi può essere difficile per i bambini con ADHD)
- Implementazione di piani comportamentali e sistemi di ricompensa. Far rispettare le conseguenze per il comportamento scorretto, tenendo presente che le dure punizioni sono del tutto inefficaci
Ma soprattutto è necessario che i genitori ricordino:
Gli adolescenti non vogliono sentirsi diversi dai loro coetanei. Aiuta tuo figlio a riconoscere che tutti hanno delle sfide e che non sono i soli ad affrontare l’ADHD.
Ricorda che tuo figlio è socialmente ed emotivamente indietro rispetto ai suoi coetanei, abbi e comunica compassione per te stesso e per tuo figlio nei momenti di difficoltà.
Stabilisci una relazione calorosa con tuo figlio, lo aiuta a sentirsi apprezzato; i ragazzi con ADHD sono più sensibili al rifiuto (disforia da rifiuto).
Aumenta la tua autorità come genitore con indicazioni chiare, precise e brevi… se fai gli “spiegoni” alla quarta parola la loro attenzione è già andata altrove.
Io sono una coach, non faccio diagnosi, il mio compito è guidare le persone a fare una buona vita partendo dal loro potenziale e spostando il loro focus sulla soluzione.
Spero che questo articolo sia stato utile ai genitori che si trovano ad affrontare questa sfida o che la affrontano da anni.
Seguiranno tanti diversi articoli e se volete contattarmi per una consulenza privata potete farlo cliccando qui
Valentina Timossi
Youth Coach Younite specializzata in ADHD