Essere genitore e fare il genitore, possono essere due cose distinte?
La risposta a questa domanda è sicuramente Sì.
Nessuno ci ha mai spiegato come fare il genitore: siamo diventati genitori, in modo naturale o con adozione, o affido, e ci siamo improvvisati varie strategie in base ai ricordi di come i nostri genitori hanno cresciuto noi.
A volte abbiamo preso spunto dai nostri genitori e a volte abbiamo invece agito all’incontrario, magari perché la nostra esperienza di figli non è stata come quella che avremmo voluto.
Dico noi, perché anch’io, madre di due figli, maschio e femmina, per anni ho fatto così.
Il risultato di questa improvvisazione, purtroppo, non è sempre dei migliori, per vari motivi:
- –i nostri genitori hanno fatto del loro meglio con gli strumenti e le conoscenze che avevano, agendo di solito in buona fede, ma a volte non come ci sarebbe piaciuto.
- gli anni passano, e le cose che andavano bene a noi, più o meno 20 fa e anche oltre, oggi per i nostri figli sono vecchie, fanno ridere.
- il mondo tecnologico nello stesso periodo ha fatto passi da gigante, e quello che per noi è ancora difficile, per i ragazzi di oggi è una passeggiata, perché nella tecnologia ci sono nati.
Quindi “essere genitori”, come detto sopra, è una cosa che capita naturalmente o attraverso adozione e affido, mentre “fare i genitori” è qualcosa che bisogna apprendere e, di solito, gli strumenti da utilizzare cambiano a seconda dei tempi.
Se continuiamo per improvvisazione faremo un pessimo lavoro con i nostri figli?
Forse sì forse no, certo che l’età dell’adolescenza, partendo dalla pre-adolescenza, ovvero dai 10, non è solo ormoni e sviluppo dei ragazzi.
In questa fase relazionarsi e comunicare con loro è spesso difficile, gli ormoni che abbiamo appena citato li portano ad agire e fare scelte che non sono sempre “riflettute” e che spesso, anzi, sono particolarmente irresponsabili.
Oltre agli scompensi ormonali, come genitori, dobbiamo anche capire che i nostri adolescenti sono anche “stressati” dai tantissimi cambiamenti esterni che li riguardano:
- la scuola
- gli amici
- lo sport
- l’uso della tecnologia
- la (possibile) separazione dei genitori
- la (possibile) perdita di una persona cara
- tutto quello che volete metterci voi che abbia una possibile ripercussione sulle loro giovani menti.
Noi genitori spesso diventiamo i capri espiatori di tutto. Perché?
Perché con noi si sentono al sicuro, danno per scontato che non li abbandoneremo mai …e in effetti (anche se a volte vorremmo mandarli un po’ a quel paese) alla fine ci siamo e ci saremo sempre per loro, vero?
Per fortuna i nostri adolescenti non sono solo problemi e preoccupazione ma sanno anche essere allegri, coinvolgenti, attenti, pronti a partecipare alla nostra vita e a quella famigliare, basta saper usare i giusti metodi per coinvolgerli.
E qui entra in gioco il family coach, che non è un medico, ne uno psicologo o uno psichiatra: è una persona che ha studiato quello sviluppo adolescenziale di cui abbiamo parlato sopra, insieme alle metodologie di comunicazione che sono utili per arrivare ai nostri figli con messaggi corretti, che per esempio non sembrino ordini e comandi, tutto con l’obiettivo di entrare in connessione con loro.
Vi preoccupa rivolgervi ad un Family Coach oppure pensate che sia necessario avere dei problemi particolari per rivolgersi ad un coach?
State tranquilli nessun Family Coach attiverà procedure strane o farà cose particolari che non conoscete. Il Family Coach è solo una persona che accompagna i genitori a guardare le cose da un’altra prospettiva e a capire come funziona la complicata mente dei loro adolescenti.
L’obiettivo è ridurre al massimo le incomprensioni e permettere a genitori e figli di “crescere insieme” e in armonia.
Per rivolgersi ad un Family Coach non è necessario avere un problema.
E’ importante capire che le difficoltà sono comuni a tutti e che ogni genitore dovrebbe voler tendere alla crescita e quindi farsi guidare per apprendere strumenti per guidare a loro volta i figli.
In fondo anche gli adolescenti sono persone che non ricevono il libretto di istruzioni … anche se sono sicura che se ce ne fosse uno non lo leggerebbero lo stesso eheh ma va bene così, sono adolescenti per un motivo!
Cosa farà quindi il Family Coach nello specifico?
Il family coach vi guiderà a sua volta a diventare il miglior coach per i vostri figli, partendo da voi stessi, e poi provando, sperimentando azioni nuove per migliorare il vostro rapporto, e la vostra comunicazione.
Perché di difficoltà, nel percorso che li farà diventare degli adulti consapevoli e capaci, ce ne saranno sempre, a volte piccole piccole, a volte più grandi: imparare a gestirle, noi e loro, ci renderà più forti e più uniti, più famiglia.
Nel mio percorso personale con i miei figli sono successe diverse cose, alcune anche molto importanti, e in un periodo in cui avrei tanto voluto già conoscere Younite e i suoi coach: ho fatto, da sola, le scelte che mi sembravano più giuste, e che invece nel lungo periodo hanno solo complicato la nostra vita di famiglia e di persone, perché quelle scelte, ognuno le ha interpretate e vissute a modo suo, e non proprio secondo l’intenzione iniziale.
Penso che tanti di voi possano riconoscersi anche in queste poche parole, senza che vi spieghi i particolari (magari un’altra volta 😉 ).
Certo è che quando ho conosciuto Younite mi si è aperto un mondo e, come prova vi racconto come ho capito che il cambiamento positivo era in corso dentro di me.
Mio figlio allora diciottenne, un giorno, ridendo, mi ha guardata e mi ha detto:
“Chi sei? Esci da questo corpo!”
Poi ho deciso di diventare io stessa family coach, per poter offrire la stessa guida che ho ricevuto io ad altri genitori come me alla ricerca della giusta comunicazione e a portare i propri figli a divenire degli splendidi adulti, consapevoli di chi sono e di chi vogliono diventare.
A questo punto non vi resta cheprovare di persona…Io vi aspetto, contattatemi e prendete un appuntamento!
A presto!