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9 motivi per cui un adolescente ti dice “ti odio”

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Picture of Nan Coosemans

Ti odio!

Due parole che fanno male come una coltellata al cuore.

Nel momento in cui i nostri figli le pronunciano noi genitori ci sentiamo davvero tristi e iniziamo subito a chiederci cosa abbiamo sbagliato o cosa abbiamo fatto di così grave da meritarci questo trattamento da nostro figlio.

“Perché mio figlio adolescente mi dice che mi odia?” ecco una delle domande che ricevo dai genitori che hanno scaricato il mio video corso gratuito o che partecipano alle sessioni di family coaching.

Oggi, con questo articolo, vorrei spiegarti meglio quali sono le 9 ragioni più comuni che spingono gli adolescenti a dire “ti odio” ai propri genitori e come puoi lavorare su te stesso per evitare che tuo figlio arrivi a provare questa emozione.

Motivo n.1- Le tue aspettative nei suoi confronti non sono realistiche

Ogni genitore che si sente urlare “ti odio” dal proprio figlio dovrebbe chiedere a se stesso “che tipo di aspettative ho nei confronti di mio figlio rispetto a ciò che è davvero capace di fare in questo momento della sua vita?”.  In generale farsi delle aspettative non va mai bene in quanto porta noi genitori ad essere spesso delusi e conduce i nostri figli a non sentirsi mai giusti.

Tutti i ragazzi sono unici e hanno proprie tempistiche e proprie ambizioni, il compito del genitore è rispettare e accogliere questa unicità.  Quando il genitore, invece, ha delle aspettative troppo irrealistiche rischia di mettere sotto pressione il proprio figlio che, sentendosi inadeguato per soddisfare quelle aspettative, finisce per opporre resistenza e provare “odio”. Ad esempio se tuo figlio o tua figlia hanno sempre preso 9 e 10 alle elementari, poi alle medie arrivano a casa con un 6 o un 7, tu come reagisci? Sei in grado di accogliere questa nuova realtà oppure la respingi chiedendo a tuo figlio di soddisfare un’altra aspettativa che in quel momento è per lui o lei difficile da soddisfare? Ti lascio riflettere.

Motivo n.2 – Parli e chiedi troppo

Una cosa fondamentale nella relazione con il tuo adolescente è di avere un dialogo aperto da entrambe le parti, ossia un dialogo in cui ognuno può sentirsi libero di esprimere le proprie opinioni senza sentirsi aggredito. Se chiedi troppo a tuo figlio o a tua figlia, allora gli dai fastidio perché la conversazione, da dialogo, si trasforma in un’interrogazione. Hai mai notato che a volte i ragazzi iniziano a parlare e poi si interrompono e non vogliono più dirci ciò che stavano per dirci? Questo accade quando noi genitori dirottiamo il dialogo perché siamo troppo concentrati su ciò che vogliamo sapere piuttosto che su ciò che loro vorrebbero dirci. Bene questa è una cosa che gli adolescenti davvero odiano, ed è per questo che senza troppi mezzi termini esprimono il loro sentimento in quel momento.  Se ascolti veramente tuo figlio, senza pensare a cosa chiedere dopo o a cosa rispondere, automaticamente gli lasci la possibilità di aprirsi quanto desidera senza sentirsi forzato.

Motivo n.3- Li stai criticando troppo spesso durante il giorno

Gli adolescenti, soprattutto tra i 13 e i 17 anni, soffrono di forti sbalzi ormonali che li portano ad essere nervosi e reagire ad ogni sfida con rabbia e resistenza. Per tale motivo hanno spesso delle giornate NO in cui non hanno voglia di fare niente tutto il giorno. Il genitore vive questa realtà con grandissima frustrazione e di solito reagisce impartendo continui ordini come “metti a posto la camera”, “fai i compiti”, “smettila di essere così pigro”. In questi casi l’adolescente pronuncia le parole “ti odio” perché le continue critiche lo fanno sentire molto insicuro e per questo cerca di esprimere la sua rabbia e il suo desiderio di essere approvato scegliendo però la strada più brutta ..ossia scagliandosi con rabbia contro il genitore.  In questi casi, per evitare che ciò accada, basta che il genitore si focalizzi su ciò che va bene oltre che su ciò che non va bene in modo che si crei un equilibrio tra la critica e l’approvazione. Ovviamente ciò non significa fare i complimenti al figlio o alla figlia tutto il giorno, però significa spostare il focus, sia tuo che del ragazzo, da ciò che non sta andando in quel momento a cosa invece sta andando e che genera gioia.

Motivo n.4 – Non si sentono importanti

La domanda è come fai a farli sentire importanti? Spesso i ragazzi, durante i nostri campus, ci dicono che non si sentono ascoltati perché i genitori hanno sempre qualcosa da fare. Per questo io ti chiedo: tuo figlio riceve attenzione di qualità da te o sei sempre molto impegnato con mille cose? Avete dei momenti di qualità insieme? Prova a chiederti magari come lui o lei vede il vostro rapporto, chiediti se magari pensa che stai troppo al telefono oppure se ti dice che vorrebbe stare più con te. E’normale che ci siano momenti in cui loro vorrebbero attenzione e noi genitori non possiamo dargliela, in quel caso, per non generare nessuna ferita, basterebbe rispondere dicendo che adesso non hai tempo ma più tardi lo farai. Ovviamente dopo aver fatto una simile promessa è fondamentale che tu la mantenga perché altrimenti ecco che perdi la tua credibilità e che si genera “l’odio” da parte di tuo figlio o tua figlia.

Motivo n.5 – Lo metti spesso in imbarazzo

Ti è mai successo che magari eri in macchina con tua figlia o figlio e le sue amiche o amici e hai detto qualcosa che per te è normale senza però renderti conto che dicendola hai messo tuo figlio o tua figlia in imbarazzo? Hai mai ricevuto la risposta comedai mamma, dai papà” oppure sguardi assassini che sembrano vogliano disintegrarti all’istante? Essere messi in imbarazzo è una di quelle cose inaccettabili per gli adolescenti quindi stai molto attento come genitore a non metterli in imbarazzo, a non parlare negativamente di loro di fronte agli altri, a non usare le parole che fanno parte della vostra quotidianità davanti ai loro amici o fidanzati.

Motivo n.6. Non si sentono abbastanza nei tuoi confronti.

E’ molto probabile che durante l’adolescenza tuo figlio porti a casa degli amici e che magari questi amici non ti piacciano perché si vestono e si comportano in modi troppo lontani dai tuoi standard e dal tuo stile. Lo stesso vale per le scelte di tuo figlio o di tua figlia, magari potrebbero fare scelte molto diverse da come sei tu. Questo però non dovrebbe mai essere giudicato troppo severamente, soprattutto se si tratta solo di stile e di gusti e non di vizi nocivi. Spesso i ragazzi ci riferiscono che sentono “di non andare mai bene” per i propri genitori. Ti sei mai chiesto quante volti disapprovi tuo figlio? E non parlo solo con le parole ma anche con gli sguardi e con i gesti! Il tuo corpo parla chiaramente e i ragazzi, anche se non sembra, sono molto sensibili. Se si accorgeranno di essere sempre disapprovati è ovvio che si genererà odio nei tuoi confronti. Ciò che puoi fare è  ricordarti di dirgli spesso: “amore sono le tue scelte, ti voglio bene cosi come sei”

Motivo n.7 – Non ti fidi di loro e quindi eviti di dargli responsabilità

Quante volte fai delle cose per tuo figlio invece di dargli la responsabilità delle sue azioni? La domanda che ti puoi fare è: “non voglio che faccia delle cose perché non mi fido che lui o lei le faccia bene? Oppure faccio io per lui/lei perché altrimenti non lo fa?”. In entrambi i casi io ti dico che, se un adolescente, il cui scopo è capire se può “camminare con le sue gambe nella vita”, si vede negata la possibilità di essere messo alla prova dai suoi stessi genitori, allora inizia a sentirsi insicuro e quindi a provare odio verso quella persona (madre o padre) che non gli sta permettendo di crescere.  E’ importantissimo capire se stai facendo troppe cose al posto di tuo figlio o di tua figlia e se magari è arrivato il momento di lasciarli fare da soli con tutti i loro sbagli.

Motivo n.8- Non chiedi mai scusa

Per la generazione di cui facciamo parte noi genitori, spesso non c’era spazio per l’intelligenza emotiva, per gli abbracci e soprattutto non esisteva l’abitudine di chiedere scusa ai figli in quanto questa azione veniva giudicata come una “perdita di autorità”. Oggi però le cose sono molto diverse e, grazie ai tanti studi, è stato ormai confermato e provato che chiedere scusa ai nostri figli quando sbagliamo è fondamentale. Infatti, ammettere i propri sbagli, non solo ci fa guadagnare rispetto e fiducia da parte dei nostri figli ma ci rende anche degli ottimi esempi da seguire ai loro occhi. Se sei solito rispondere male o sclerare quando hai delle giornate no senza chiedere mai scusa per le tue esplosioni di rabbia, allora è ovvio che tuo figlio o tua figlia sentano il peso di questa ingiustizia e inizino a provare “odio” nei tuoi confronti. Se non chiedi mai scusa ai tuoi figli, non aver paura di cominciare, vedrai che ottimi risultati otterrai.

Motivo n.9 – Ti dimentichi che tuo figlio o tua figlia stanno crescendo

Se pensi che tuo figlio ti odia solo perché lo dice spesso, ricordati che è sempre un adolescente e che si trova in una fase di crescita molto particolare. Un periodo della sua vita in cui sta scoprendo il mondo, sta costruendo la sua identità e ogni giorno è preso da mille pensieri che riguardano le sue relazioni e il suo futuro. Allo stesso tempo vive cambiamenti ormonali molto forti che condizionano il suo umore e il suo stato emotivo. Quindi nei momenti in cui tuo figlio ti urla “ti odio” cerca di scoprirne il motivo, lavora sui punti che abbiamo spiegato sopra e vedrai che le cose andranno molto meglio.  Essere genitori è un lavoro continuo, una crescita continua, ecco perché “rimanere aperti ad imparare dai figli” è un punto importante della nostra crescita di genitori.

Spero che questo articolo ti sia stato utile, lasciami un commento o inviami un’email per raccontarmi la tua esperienza e i tuoi progressi. Leggo sempre tutti i messaggi che ricevo!

Nan Coosemans
Fondatrice Younite
Youth Trainer e Family Coach

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Nan Coosemans

Fondatrice di Younite®, Family e Youth Coach, Autrice del libro “Quello che i ragazzi non dicono” ed. Sperling & Kupfer e mamma di 3 figli. Lavoro da oltre 20 anni nel mondo dello sviluppo personale. Ho fondato Younite® nel 2010 e Genitori in Azione nel 2016, la prima scuola online per genitori con adolescenti. Ho studiato vari anni in America, Olanda e Inghilterra integrando il lavoro sviluppato con con NLP, TLT, VT® e Family Therapist. Insieme alla squadra di Younite® ho lavorato con migliaia di ragazzi e famiglie in Olanda & Italia. Sono co-fondatrice dell'Accademia YADA, la prima scuola di formazione per diventare Family o Youth Coach in Italia

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