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Adolescenza: perché gli amici sono più importanti dei genitori

Adolescenza
Nan Coosemans

Per tutti i genitori arriva, come un fulmine a ciel sereno, l’adolescenza dei figli e inizia il periodo dell’indifferenza, della strafottenza, del “so tutto io” e del “me ne frego”.  Non è vero? 

Se sei qui a leggere, molto probabilmente, è perchè anche i tuoi figli ti trattano come se avessero vergogna di te, ti snobbano, fanno tutto il contrario di ciò che dici e ti criticano in continuazione. 

Cosa succede? Perchè da amorevoli creature, i tuoi figli, ora sembrano i peggiori giudici scesi sulla terra per crocifiggerti e darti contro? 

Non è successo niente, tranquillo/a! Tuo figlio o tua figlia stanno solo compiendo i naturali passi per diventare adulti indipendenti da te e autonomi. 

Il dramma è che questo processo avviene, per forza, attraverso una battaglia che i ragazzi fanno ai genitori per dimostrare a se stessi e ai genitori che loro possono farcela da soli, che non hanno bisogno dei genitori e che hanno tutte le capacità per pensare e prendere decisioni in autonomia. 

Gli amici sono la squadra con la quale si combatte la “battaglia” all’indipendenza

In questa battaglia chi è l’esercito che sostiene i tuoi figli? Facile, è l’insieme dei loro coetanei: persone che stanno attraversando la loro stessa fase e che sembrano essere gli unici a poterli davvero comprendere. 

In effetti, spesso, i genitori dimenticano cosa voglia dire essere adolescenti, e non riescono più ad empatizzare con i figli. 

Per tale motivo si fanno uscire fuori frasi del tipo: “ Non capisco perché devi parlare così”, “Non so perchè tu debba indossare quei jeans”, “Ma che persone frequenti? Che musica ascolti?”. 

Insomma, i genitori, preoccupati dai cambiamenti fisico-mentali-emotivi-sociali dei figli, continuano a criticarli solo per il fatto che essi “non sono come i genitori desiderano”. 

Più i genitori impongono un canone da seguire più i ragazzi se ne distanziano

Eccoci arrivati al punto chiave di questo processo. Ragioniamo insieme ok? 

Se tuo figlio o tua figlia, a questa età, ha come principale e fisiologico istinto di allontanarsi da te per affermare la propria identità e autonomia come puoi minimamente pretendere che segua ciò che dici?

Più imporrai degli schemi entro cui stare e più loro li distruggeranno per dimostrare che NO, non hanno bisogno di te e che le regole se le mettono da soli su CHI e COSA gli piace. 

Attenzione a non cadere nella trappola del diventare il “genitore amico”: per essere vicino o vicina ai tuoi figli non devi comportarti come i loro amici. 

Perchè gli amici sono così importanti durante l’adolescenza

Gli amici, al contrario di quanto recita il titolo dell’articolo, non è che siano più importanti dei genitori. Gli amici però assumono una valenza diversa rispetto ai genitori. 

La mamma e il papà sono insostituibili nel cuore dei ragazzi, non importa quanto ribelli essi si dimostrino e quanto diffidenti siano, i genitori sono i genitori e nessuno potrà mai prendere il loro posto. 

Ciò che cambia, in adolescenza, è la funzione dei genitori. Mentre prima i genitori erano l’ancora a cui ancorarsi, ora sono il porto da cui partire e gli amici sono le altre navi con cui partire.

Il genitore quindi è il porto sicuro che ci si lascia alle spalle ogni volta che si fa un passo in più verso l’indipendenza. I compagni di viaggio, invece, sono gli amici, i coetanei. 

Gli amici sono i loro simili, persone che in quel momento hanno la stessa missione di vita: capire chi sono, affermare la loro identità e iniziare a prendere il mare. 

Andare al largo insieme è molto più semplice, più divertente e più motivante, non ti ricordi che è stato così anche per te?

Ogni volta che un genitore vuole fare di più e quindi spingersi oltre i confini tracciati dal figlio, è come se lo stesse accompagnando per mano alle scuole superiori. 

Ecco che più i genitori sono protettivi e più i ragazzi tenderanno a nasconderli e a nascondergli le avventure con i loro amici per evitare che gli creino imbarazzi. 

Gli amici sono anche coloro attraverso cui i ragazzi si fortificano e costruiscono la propria sicurezza. Essere accettati dal gruppo di pari è una riprova sociale di cui i ragazzi, adesso, hanno bisogno. 

Se, fino a pochi anni prima, non se ne importavano, adesso diventa la priorità assoluta: devono essere certi di non essere da meno agli altri.

Se gli amici che tuo figlio o tua figlia si sono scelti in questo momento della loro vita, non ti piacciono, non andare in panico e non farti prendere dalla mania di “proibire queste frequentazioni” otterrai solo l’effetto contrario. 

Piuttosto prima di giudicare parla con i tuoi figli, fatti raccontare, mostrati aperto/a e troverai sempre lo spiraglio per guidarli verso ciò che è giusto per loro. 

Come si deve comportare un genitore durante questa fase?

Come abbiamo accennato prima, un genitore, in questa fase è il porto sicuro, ossia quella persona importantissima MA che deve restare al suo posto anche se vede i propri figli allontanarsi al largo un po’. 

Non si può permettere di interferire con loro però deve essere lì se ne hanno bisogno. Il genitore che meno ottiene risultati è quello che dice 

“NON FAI COME DICO IO E QUINDI NON TI AIUTO”. 

Attenzione a non fare questo  errore, i ragazzi si devono lasciare liberi di sbagliare e non gli si deve MAI negare l’aiuto se hanno fatto come dicevano loro e non si sono trovati bene. 

Quella tra genitore e figlio non è una battaglia a “chi ha ragione”. Diciamo che mentre i ragazzi fanno la guerra ai genitori, i genitori dovrebbero comportarsi come Gandhi, distaccarsi emotivamente, mantenere la serenità, non andare in panico e vincere con la calma e con la presenza. 

Lo sappiamo che non è facile, i figli spesso tirano fuori da noi il peggio, Ma questo accade anche quando noi genitori non siamo abbastanza formati e maturi da poter essere delle guide per i nostri adolescenti. 

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Nan Coosemans

Nan Coosemans

Fondatrice di Younite®, Family e Youth Coach, Autrice del libro “Quello che i ragazzi non dicono” ed. Sperling & Kupfer e mamma di 3 figli. Lavoro da oltre 20 anni nel mondo dello sviluppo personale. Ho fondato Younite® nel 2010 e Genitori in Azione nel 2016, la prima scuola online per genitori con adolescenti. Ho studiato vari anni in America, Olanda e Inghilterra integrando il lavoro sviluppato con con NLP, TLT, VT® e Family Therapist. Insieme alla squadra di Younite® ho lavorato con migliaia di ragazzi e famiglie in Olanda & Italia. Sono co-fondatrice dell'Accademia YADA, la prima scuola di formazione per diventare Family o Youth Coach in Italia

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